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27 Marzo 2024

Certificazione di genere: cosa serve e perché

Sempre più cooperative stanno lavorando ai requisiti che consentono di ottenere la certificazione di genere. Si tratta di una certificazione, normata dalla legge 162/2021, che le cooperative possono richiedere, agli organismi accreditati, per attestare la conformità dell’organizzazione ai principi di parità tra i generi.

Due le cooperative di CoeSO Empoli che hanno da poco ottenuto la certificazione: la cooperativa Il Piccolo Principe e Sintesiminerva.

I parametri chiave (i cosiddetti “KPI”) che vengono tenuti in considerazione prevedono la definizione di una politica di parità di genere aziendale, l’implementazione di un sistema di gestione e la nomina di un comitato guida per la redazione di un piano strategico dettagliato. I parametri si riferiscono a sei aree: Cultura e strategia; Governance; Processi HR; Opportunità di crescita in azienda neutrali per genere; Equità remunerativa per genere; Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. Per ogni ogni indicatore è previsto un punteggio che viene attribuito in caso di soddisfacimento dello stesso. Più indicatori hanno punteggi positivi e più l’organizzazione è in linea con le condizioni di parità di genere.

Raggiungere la prima certificazione è solo l’inizio del percorso, perché l’obiettivo finale è il miglioramento continuo degli indicatori. Il servizio comprende l’analisi del contesto della cooperativa (numero occupati, trasformazione dei rapporti di lavoro, attività formative, retribuzione lorda annua) e può essere intrapreso da cooperative singole o di gruppo. Il rilascio della certificazione è dato dal soddisfacimento sia dei requisiti organizzativi che da un punteggio complessivo, somma dei risultati dei KPI delle diverse aree, che dia un risultato di almeno 60/100.

Ma non si tratta solo di un adempimento burocratico. Per le cooperative che vi aderiscono sono previsti incentivi importanti che vanno dai vantaggi fiscali fino a 50mila euro all’anno, a 'premi' nei bandi pubblici e sgravi contributivi. Si possono ottenere, infatti, un punteggio aggiuntivo per l’aggiudicazione di un bando di gara rientrante nell’ambito del Pnrr o del Pnc o meccanismi e strumenti di premialità in tutti gli appalti pubblici.

*Foto di Damian Zaleski su Unsplash

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