Oltre venti realtà dell'Empolese hanno sottoscritto un manifesto di intenti per realizzare sul territorio un nuovo modello di sviluppo basato su benessere e coesione sociale e creare un distretto dell'economia civile.
L'economia civile rappresenta un modello economico capace di integrare mercato, inclusione delle fasce deboli e dei nuovi fragili, sostenibilità ambientale e civismo. Un distretto di economia civile, a differenza di quello industriale, ha la sua forza nell'essere comunità. Insieme, come sperimentato negli altri territori in cui già è operativo un distretto, si riesce ad incrementare il capitale sociale e la capacità di produzione di innovazione sociale.
Il manifesto sottoscritto si fonda su tre pilastri e propositi: realizzare azioni capaci di rispondere alle fragilità sociali e che tengano conto della sostenibilità ambientale, costruire infrastrutture relazionali fondate sulla reciprocità, sullo scambio non solo economico e sull'innovazione sociale, ambientale ed economica. Chi ha sottoscritto il Manifesto si impegna a sviluppare una coalizione aperta tra soggetti diversi che, ognuno con la propria identità, componga una rete di esperienze, persone e sistemi organizzati che si riconoscono nei principi nell'economia civile e nella metodologia di azione.
Chi ha sottoscritto il Manifesto
Sono attivi cinque gruppi di lavoro:
1- Fondazioni di comunità. L’ipotesi è quella di costituire anche sul nostro territorio questo soggetto volto alla promozione del dono per il bene comune
2- Gruppo Digital divide
Mette in piedi interventi per ridurre il divario digitale, sia reperendo pc da destinare a persone in difficoltà, sia attivando formazioni di alfabetizzazione tecnologica.
3- Gruppo economia circolare
Si occupa di intercettazione le filiere del riuso già esistenti nella comunità, mettendole in rete. Progetta poi campagne formative e pubblicitarie sul riuso.
4- Gruppo sostegno alimentare
Realizza progetti per ridurre gli sprechi alimentari in modo da destinare alle famiglie in difficoltà i beni raccolti. Punta su una rete che coinvolga non solo i grandi centri commerciali ma anche i piccoli negozi di vicinato.
5- Gruppo piattaforma comunità
Studia le buone pratiche attive nel territorio nazionale e non solo. Intende predisporre uno strumento digitale che rafforzi le relazioni sociali e incroci i bisogni della popolazione con la vivacità del territorio.
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02 Ottobre 2024