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05 Settembre 2023

Giovani Neet, "Diamoci una mossa!" vincitore del bando Anci

Capire, orientare, creare nuove opportunità per i Neet nell'Empolese Valdelsa. Con questa missione partirà a ottobre DUM, acronimo di 'Diamoci una mossa!', il nuovo progetto che il Comune di Empoli, in collaborazione con il Consorzio COeSO Empoli, realizzerà con il coinvolgimento di un'ampia rete di partner territoriali. DUM è stato selezionato al termine dell’intenso percorso formativo promosso da ANCI, in accordo con il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, tramite il bando “LINK! Connettiamo i giovani al futuro”, risultando primo nella graduatoria della Fascia B (Comuni tra 20.000 e 70.000 abitanti), ma anche quello con il punteggio più alto a livello nazionale. DUM ha ottenuto quindi un finanziamento da ANCI per un importo di 120mila euro al quale si sommano i co-finanziamenti di tutti i partner e svilupperà una strategia d’azione complessa e articolata: il via alle azioni mirate è previsto per il mese di ottobre.

“Rafforzare gli interventi di contrasto alla dispersione scolastica, costruire solidi ponti tra mondo della scuola, della formazione e del lavoro, facendo rete tra i diversi soggetti territoriali e mettendo insieme forze e competenze per orientare e sostenere i giovani in maniera coordinata: è l'obiettivo di questo progetto che vede insieme amministrazione comunale e una rete territoriale di partner - sottolinea la sindaca Brenda Barnini - La forza di 'Diamoci una mossa!' è proprio questa: far dialogare competenze differenti, così da dare risposte a trecento sessanta gradi ai bisogni dei giovani, andando loro incontro nei luoghi che li vedono protagonisti, anche online, e creando un punto di riferimento fisico al quale rivolgersi proprio nel centro della nostra città. Sarà ospitato in alcuni dei locali recuperati e destinati a nuove funzioni sociali grazie al progetto Hope e diverrà un esempio concreto di come il percorso di rigenerazione urbana intrapreso in questi anni sia realmente al servizio delle esigenze della comunità".

E per farlo si parte da una mappatura del fenomeno NEET, creando un Osservatorio Permanente sui Giovani come strumento di lavoro della comunità per leggere e comprendere il mondo dei giovani da più angolature, per raccogliere dati, intersecare strumenti di intervento, far dialogare luoghi di confronto esistenti e definire azioni sinergiche. per questa ragione, DUM vuole strutturare un modello di lavoro che sia capace di coinvolgere tutta l’Unione dei Comuni dell’Empolese Valdelsa e possa integrare i diversi attori di tutta l’area. Il progetto prevede il lancio di una campagna di comunicazione che raggiunga i giovani anche nei luoghi di frequentazione (compreso il web), per catalizzare la loro attenzione e fornire indicazioni, suggerimenti, supporti. Un nuovo HUB, situato nel centro storico di Empoli all’interno di alcuni locali rigenerati di Hope, avrà la funzione di ingaggio, orientamento attivo, formazione e avvicinamento al lavoro.

Potenziare gli strumenti di orientamento e formazione esistenti e idearne di nuovi e creare ponti tra scuola e lavoro sono alcuni aspetti fondamentali del progetto, che punta a coinvolgere attivamente le imprese del territorio. Un passaggio chiave, come spiega la sindaca Barnini, pronta a evidenziare la volontà di "Creare una rete di imprese sensibili al tema, promuovendo percorsi più definiti di inserimento lavorativo in uscita dagli istituti superiori e dalle università, ideando un sistema che intersechi domanda e offerta di lavoro. Per esempio, nel caso in cui emerga l’esigenza di sostenere nuove idee imprenditoriali, si prevedranno percorsi di tutoring per lo sviluppo di competenze imprenditive e di incubazione di nuove attività”.

Il Comune di Empoli, negli ultimi anni, ha investito sul tema dei giovani Neet a più riprese, collaborando con diversi soggetti competenti presenti sul territorio e dando vita per esempio al progetto HUB, un centro basato sullo sviluppo di iniziative formative che, attraverso la gamification, riescono ad ingaggiare giovani inattivi, ideato con l’Associazione Ludicomix. "Dal 2014 sono stati realizzati nell'Empolese vari progetti - ricorda Marco Peruzzi, presidente del consorzio COeSO Empoli - come ConNEETtiti, un progetto pilota di ri-motivazione e orientamento verso esperienze di impegno sociale e avvicinamento al lavoro, e From NEET to NEED, laboratorio formativo-orientativo basato sul Life Design e sul potenziamento di soft skills realizzato con il contributo della Fondazione CR Firenze. Si tratta di attività realizzate in entrambi i casi da COeSO Empoli con la Rete ERGO, in collaborazione con imprese locali. Un percorso in cui crediamo molto e sul quale abbiamo investito anche in termini di ricerca e formazione di competenze professionali nel quale si inserisce "Diamoci una mossa!"".

LA RETE TERRITORIALE - I partner impegnati per dare vita al progetto, che vede anche il sostegno del Centro per l'Impiego di Empoli e di Confindustria, sono: Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa, istituto superiore statale Fermi  - Da Vinci, istituto superiore statale Ferraris - Brunelleschi, istituto superiore statale Virgilio, Centro provinciale istruzione adulti di Empoli, Confesercenti Firenze, CNA Firenze Metropolitana, Confcooperative Toscana nord, COeSO Empoli, Fondazione SeSa e associazione Ludicomix.

IL CONTESTO - Nell’Empolese la media dei giovani tra 15-34 anni è del 19,22%. Un'area, quella dell'Empolese Valdelsa, che presenta alcune criticità per i giovanissimi. Secondo quanto registrato dall’Osservatorio Scolastico Regionale l’area dal 2018/2019 al 2020/21 l’indice di criticità (ritardi e bocciature nella secondaria di I e II grado) si attesta sul livello massimo tra le 35 zone toscane. Anche se si è visto un lieve miglioramento nell'anno scolastico 2021/2022 rimane il terzo peggior risultato riferito alla Secondaria di secondo grado in Toscana.

Secondo il Rapporto annuale ISTAT per il 2023, gli indicatori del benessere dei giovani, in Italia, sono ai livelli più bassi d’Europa e, nel 2022, quasi un ragazzo su due tra 18 e 34 anni ha almeno un segnale di deprivazione. Inoltre circa 1,7 milioni di giovani, quasi un quinto di chi ha tra 15 e 29 anni, non studia, non lavora e non è inserito in percorsi di formazione (sopra la media Ue di oltre 7 punti, più bassa solo a quello della Romania). Il fenomeno dei Neet interessa in misura maggiore le ragazze (20,5%) e, soprattutto, i residenti nelle regioni del Mezzogiorno (27,9%) e gli stranieri (28,8%). L'incidenza dei Neet diminuisce al crescere del titolo di studio: è di circa il 20% tra i giovani diplomati o con al più la licenza media, mentre si ferma al 14% tra i laureati. È un fenomeno che si associa a un tasso di disoccupazione giovanile elevato (il 18%, quasi 7 punti superiore a quello medio europeo), con una quota di giovani in cerca di lavoro da almeno 12 mesi tripla (8,8%) rispetto alla media europea (2,8%). Circa un terzo dei Neet (559 mila) è disoccupato, nella metà dei casi da almeno 12 mesi (il 62,% nel Mezzogiorno, contro il 39,5% nel Nord). Mentre quasi il 38 % dei Neet (629 mila) non cerca lavoro né è disponibile a lavorare immediatamente. Oltre tre quarti dei Neet vivono da figli ancora nella famiglia di origine e solo un terzo ha avuto precedenti esperienze lavorative, un valore che varia tra il 6,8% per chi ha meno di 20 anni, il 46,7% per chi ha 25-29 anni.

* Foto di Hannah Busing su Unsplash

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