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04 Febbraio 2021

Made in Shatila, il progetto per le donne palestinesi in Libano

Ha preso il via “Made in Shatila”, un progetto di Arci Empolese Valdelsa a cui il Consorzio CO&SO Empoli partecipa insieme ad altri partner locali come l'associazione Gees e la Società della Salute Empolese Valdelsa Valdarno. Il progetto è finanziato dalla Regione Toscana ed è rivolto alla popolazione palestinese in Libano, che a causa di fattori interni ed internazionali sta vivendo uno dei peggiori momenti di crisi dall’esodo iniziato nel 1948.

L’emergenza pandemica, infatti, si è abbattuta sul Paese dei Cedri in una fase già resa fortemente complessa da una profonda crisi economica e dall’esplosione al porto di Beirut avvenuta lo scorso agosto. In questo contesto la popolazione palestinese rappresenta una fetta di popolazione tra le più colpite.

L’obiettivo del progetto “Made in Shatila” è quello di supportare e incrementare il lavoro femminile all’interno dei campi profughi palestinesi in Libano. In particolare, il progetto permetterà di finanziare la formazione di un centinaio di donne nell’arte del ricamo, vero e proprio patrimonio culturale palestinese e allo stesso tempo fonte di sostentamento per molte famiglie che vivono la difficile condizione di profughi nei campi libanesi.

“Made in Shatila” punta ad implementare l'esperienza del centro di ricamo e tessitura creato nel campo di Shatila, coinvolgendo le donne degli altri campi presenti in Libano. Tra le attività previste c’è una formazione professionale rivolta a circa 100 partecipanti. Inoltre, verranno acquistati macchinari come macchine da cucire e strumenti necessari per realizzare i ricami.

Tra gli obiettivi del progetto ci sono la creazione di un canale di commercializzazione nelle botteghe toscane del commercio equo e solidale e la realizzazione di una piattaforma web per la vendita online dei manufatti realizzati dalle lavoratrici palestinesi. Ma sono previsti anche momenti di confronto e scambio con i partecipanti ai progetti sartoriali attivati nel territorio con i migranti inseriti nei percorsi di accoglienza. Tutte queste attività culmineranno in due eventi (uno organizzato a Empoli e l’altro a Beirut) di presentazione del lavoro svolto, con una mostra dei prodotti realizzati.

Nel frattempo, attraverso la cooperativa di ricamatrici di Shatila, è già stato effettuato un ordine di prodotti che verranno messi in vendita attraverso il comitato Arci Empolese Valdelsa. Si tratta della prima azione concreta che a breve potrà essere supportata sul territorio. Borse, astucci, sciarpe, scialle e segnalibri: prodotti interamente artigianali e autenticamente “Made in Shatila”, come abbiamo voluto rimarcare dando il titolo al progetto.

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