30 Giugno 2025
di Alessia Macchi
Le città non sono solo insiemi di edifici e infrastrutture, ma soprattutto spazi vivi che prendono forma e significato attraverso le persone che li abitano. Abitare gli spazi urbani significa molto più che risiedere in un luogo: è un atto di partecipazione attiva, cura e condivisione che trasforma gli ambienti pubblici in luoghi di incontro, inclusione e identità collettiva. Organizzare eventi, festival, mostre o performance artistiche per animare lo spazio e attrarre persone, oppure recuperare e sistemare gli spazi con interventi di pulizia e piantumazione di verde stimola il senso di comunità e appartenenza. In questo senso, le comunità di abitanti giocano un ruolo fondamentale nel rendere la città più vivibile, accogliente e sostenibile.
Esempi virtuosi di rivitalizzazione di spazi urbani sono la riconversione della ex fabbrica La Friche Belle de Mai a Marsiglia, trasformata in un centro culturale e verde grazie al coinvolgimento diretto della cittadinanza, oppure il quartiere Isola di Milano, esempio emblematico di come iniziative guidate dalla comunità possano trasformare gli spazi urbani, valorizzando l’identità locale e migliorando la qualità della vita. Progetti come questi non solo abbelliscono la città, ma creano spazi inclusivi dove diverse generazioni e culture possono incontrarsi e dialogare.
Per iniziare a trasformare piazze, parchi, strade, cortili non servono necessariamente grandi risorse o progetti faraonici: a volte basta un gesto semplice, come piantare fiori in un’aiuola dimenticata o organizzare un laboratorio di guerrilla gardening, per innescare un cambiamento tangibile e duraturo.
E’ quello che è successo nel nostro territorio, dove gli abitanti e le abitanti del cohousing pubblico Freedom di Empoli hanno organizzato in largo della Resistenza un laboratorio all’aperto per creare “bombe di semi”, piccole sfere di terra e semi, semplici da realizzare e pronte a essere lanciate negli spazi urbani del quartiere per favorire la crescita spontanea di fiori e piante. La prima iniziativa pubblica organizzata dagli abitanti e rivolta al quartiere, un gesto simbolico e concreto del desiderio di far fiorire non solo gli spazi verdi, ma anche le relazioni e il coinvolgimento della cittadinanza nella cura e nella valorizzazione degli spazi urbani del centro storico.
Chi ha partecipato al laboratorio ha scoperto le tecniche di realizzazione delle bombe di semi, portando entusiasmo e voglia di “seminare bellezza”, e attraverso la realizzazione di un albero dei desideri ha espresso suggerimenti e idee che gli abitanti e le abitanti di Freedom potranno utilizzare per organizzare altre iniziative per il quartiere.
Le comunità di abitanti come quella di Freedom, dove la dimensione relazionale è centrale almeno quanto quella abitativa, possono essere un motore di innovazione sociale capace di generare nuove pratiche di cittadinanza attiva e di rivitalizzazione degli spazi urbani nei quartieri. Probabilmente basta solo dargli modo di fiorire.