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30 Giugno 2025

Ripensare gli spazi urbani: l'esempio di Fucecchio nell'intervista alla sindaca Emma Donnini

Gli spazi urbani, per poter essere fruibili, devono essere descritti da almeno tre aggettivi: vivi, inclusivi, ma anche 'protetti'. Abbiamo rivolto alcune domande a Emma Donnini, sindaca di Fucecchio, città che ha recentemente attuato un importante piano di riqualificazione.

Le città sono in continuo cambiamento. Secondo lei come dovrebbe essere vissuto lo spazio urbano dalle persone oggi?

Credo che si debbano tornare a vivere gli spazi di socialità, siano essi i centri storici, ma anche i parchi, i giardini e, come nel caso di Fucecchio, le aree naturali o i sentieri delle Cerbaie. Questi spazi devono tornare luoghi centrali per la vita della comunità, luoghi di incontro e ovviamente, per far sì che accada, noi come amministratori dobbiamo impegnarci per primi. A Fucecchio, ad esempio, abbiamo investito moltissime risorse del PNRR nella riqualificazione di vie e piazze del centro storico, che stiamo restituendo alla comunità in una veste completamente rinnovata. C'è di più: stiamo cercando di tornare a far vivere anche spazi naturali, come ad esempio i boschi delle Cerbaie, attraverso iniziative legate all'arte e alla cultura. Aree che molti ritengono marginali e che, al contrario, devono tornare ad essere centrali nella nostra quotidianità.

Fucecchio sta attuando progetti di rigenerazione urbana che riguardano principalmente la riqualificazione di spazi aperti e luoghi comuni, finanziati anche con fondi PNRR. Qual è l'obiettivo di questi interventi?

L'obiettivo è tornare a vivere la nostra città. Vuoi per uno stile di vita sempre più frenetico, vuoi per la pandemia, che ha letteralmente sconvolto la nostra esistenza, abbiamo perso il concetto di vivere gli spazi comuni. Gli interventi di rigenerazione urbana oggi in corso a Fucecchio vanno proprio in questa direzione: riportare le persone a vivere gli spazi di socialità. Con i fondi del PNRR abbiamo completamente riqualificato il corso e, con esso, le due piazze centrali, ovvero piazza Montanelli e piazza Amendola. A queste opere si sono affiancati interventi di rinnovamento e riqualificazione di molte altre vie e piazze, in particolare nel centro storico alto, che sicuramente concorreranno a riconsegnare ai nostri cittadini e cittadine una Fucecchio più bella e accogliente. Inoltre, con l'estate appena iniziata, la volontà è proprio quella di portare le persone a vivere la città attraverso le tante iniziative che fino a settembre abbracceranno il capoluogo e le frazioni.

Come si possono ottenere degli spazi urbani che includano anche le fasce più fragili della popolazione?

Quello dell'inclusione rappresenta un altro tema prioritario. Non è un caso che a Fucecchio abbiamo istituito due figure, il Garante per la disabilità e il Garante per i diritti degli anziani, che affiancheranno la nostra amministrazione proprio al fine di cogliere le criticità presenti sul territorio e riuscire a dare risposte adeguate ai cittadini. Inoltre, Fucecchio è entrata nel progetto “Città in CAA” e anche questo, col tempo, ci permetterà di rendere i luoghi pubblici più accessibili a tutti, nel caso specifico scegliendo una comunicazione alternativa che si basa sulle immagini e quindi comprensibile a chiunque.

Come si 'proteggono' gli spazi dagli atti vandalici di cui anche Fucecchio è stata recentemente vittima?

Innanzitutto con una sempre più radicata cultura civica. Purtroppo gli atti vandalici sono figli, in primis, di una mancanza generalizzata di senso civico e di rispetto per il prossimo e per la propria città. Per questo la nostra amministrazione, da anni, investe in progetti all'interno delle scuole, perché è proprio da qui che dobbiamo iniziare a costruire una cultura del rispetto. Ovviamente, a questo dobbiamo affiancare politiche di controllo, in collaborazione con le forze dell'ordine, che ringrazio per la costante presenza sul territorio. Ma alla base di tutto devono esserci l'educazione e il rispetto ed è su questo che dobbiamo prioritariamente investire.

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