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24 Ottobre 2023

A scuola (e non solo) per prevenire l'abbandono scolastico

Per prevenire l'abbandono scolastico il Consorzio COeSO Empoli e le sue cooperative socie stanno lavorando in co-progettazione con le Scuole Secondarie di secondo grado Enriques di Castelfiorentino e Virgilio di Empoli, in rete con alcuni Istituti Comprensivi del territorio.

Questa progettualità rientra in un’ampia strategia d’intervento che sta sempre più prendendo forma nei primi mesi del nuovo anno scolastico ed è sostenuta dalle risorse del PNRR “Scuola Futura – Divari e contrasto alla dispersione scolastica”.

COeSO Empoli collabora a stretto gomito con le Dirigenze e gli staff dei docenti all’interno dei Team scuola che hanno la funzione di studiare piani di intervento, monitorare i risultati, allargare la partecipazione ad altri attori della comunità.

Le attività, che prevedono interventi individuali e di gruppo e si articolano in percorsi di mentoring ed orientamento, in laboratori per il potenziamento delle competenze di base, in esperienze co-curricolari legate al Service Learning tra dentro e fuori scuola, vedono protagonisti ragazzi e ragazze con fragilità negli studi – e quindi in dispersione (esplicita ed implicita) - o con studi già interrotti. E non solo, coinvolge anche le famiglie con incontri dedicati, utili per affrontare difficoltà comuni, confrontare i punti di vista, adottare soluzioni possibili.

Una chiave fondamentale che sta alla base di tutte le azioni della strategia è quella di costruire tra adulti e studenti un rapporto umano, diretto, autentico, basato sulla fiducia e sulla sospensione del giudizio.

“Spesso – racconta Andrea Sinis, uno degli educatori della cooperativa Il Piccolo Principe – ci concentriamo sulla prestazione scolastica, tralasciando tanti altri aspetti”.

Uno degli obiettivi degli incontri è far emergere, valorizzare e rafforzare le competenze trasversali, che molto spesso non vengono adeguatamente considerate. “Molti – prosegue l'educatore - compongono pezzi trap, ma ad italiano vanno male e si convincono quindi di non essere bravi. Cerchiamo di capire come orientare queste competenze, in apparenza inutili, e come eventualmente farle fruttare”.

C'è infatti chi si rende conto che la scuola intrapresa non è nelle proprie corde e decide di cambiare, chi si rende conto di non voler più studiare. “Il nostro compito è quello di capire le difficoltà, se la scelta scolastica che hanno compiuto è coerente con i propri sogni, se è stata obbligata dalla famiglia. Per chi sceglie di non proseguire con la scuola si cerca un piano b, attraverso altri progetti formativi”.

Questo lavoro si inserisce all’interno di un sentiero già aperto negli anni precedenti che, grazie alle risorse Pon (Programma Operativo Nazionale), ha permesso di sperimentare approcci e strumenti efficaci sul piano didattico-educativo e ha favorito uno scambio profondo di conoscenze e di proposte coinvolgendo studenti, docenti, genitori ed educatori.

Tra le tante attività messe in campo, anche un cammino orientativo della durata di due giorni con dodici ragazzi e ragazze lungo il tratto di via Francigena da Colle Val d'Elsa a Monteriggioni, a cui gli studenti sono giunti dopo vari incontri di allenamento e preparazione fisica e mentale.

“La fatica – conclude Sinis – porta sempre a reazioni forti, sia in positivo che in negativo. Aver realizzato questa 'impresa' insieme ha fortificato il gruppo e creato un significato di rilievo anche a livello individuale”.

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